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Respira nell’aria

 

di Giuseppe Felici rossointoccabile

 

Se l’essere creato non ha alcun diritto che il suo creatore è tenuto a rispettare, allora tra essi non vi è alcun legame morale.

Oliver Wendel Holmes

 

Terra. Florida. Everglades.

Nei profondi recessi delle paludi, dove solo alligatori e elementali possono vivere (apparentemente) si trova annidato un complesso piuttosto grande che sfrutta la copertura della fitta foresta per nascondersi dalle rilevazioni satellitari. Un centro d’addestramento molto segreto e specializzato. Qui non si ode il canto degli uccelli ma solo gli spari intermittenti dei fucili a impulsi e lo schianto dei corpi sulle pedane. Tutt’attorno, al riparo sotto le fronde degli alberi e le reti mimetiche accuratamente piazzate, sentinelle vigilano.

- Hai sentito qualcosa? –

- Cosa vuoi che si aggiri qua intorno, sarà qualche schifoso serpente. -

La prima sentinella si becca un calcio in bocca mentre la seconda viene stesa da un pugno sferrato contemporaneamente dalla figura allungata in un salto atleticamente impossibile.

- Ciao ragazzi. Mi chiamo Gamora, complimenti per il complesso. Scommetto che il vostro capo ne sarà soddisfatto, a parte per due idioti come voi di sentinella. –

Dall’alto iniziano a cadere attorno ai soldati delle palle di fuoco. – Si sparpagliano, li contengo io. –

- Perfetto, K’lrt, facciamo le cose per bene e sarà tutto finito prima che se ne accorgano. Terra in bilie. – Un gruppo di soldati scivola rovinosamente a terra.

Dopo un primo attimo di smarrimento diciassette dita stringono diciassette grilletti, ma prima che possano fare qualcos’altro qualcuno strappa le armi dalle loro mani. – I fucili sono una noia, signori, perché non mi mostrate cos’altro avete? Oh. Pugnali, ora si che siete a posto. Dunque quello che si dice è vero, Taskmaster vi droga per rendervi dei perfetti tirapiedi senza cervello da poter rivendere. Avanti allora, non ho tempo da perdere. –

- GEROOOOOOONIMO. – Un urlo arriva dall’alto e una enorme massa verde si abbatte sul terreno, sbalzando tutti i soldati a terra con l’onda d’urto. Lo stesso Warlock evita quel destino levitando a pochi centimetri dal suolo. Drax si rialza sorridendo. – Scusa Adam. Capisco che non sono poi così tanti, ma fai divertire anche gli altri. –

In poco tempo sbaragliano gli avversari come birilli.

 

Li vicino.

- I nostri uomini… l’intero campo… stanno soccombendo. –

- Non farla così tragica. Sono sicari a pagamento. Nemmeno tanto bravi, a quanto pare. Resta da capire perché la Guardia dell’Infinito sia così aggressiva. Finora non si era mai occupata di questioni di questo tipo. È la terza scuola che distruggono in meno di due giorni. –

- Signore, deve aiutarci. –

- Aiutarvi? Sei fuori di testa. Contro i Vendicatori, magari, potevo pensare a una schermaglia di riscaldamento prima di fuggire, ma questi non vanno tanto per il sottile. State perdendo e, se siete fortunati, finirete in galera. Altrimenti nessuno piangerà per la vostra perdita. Io rimuoverò i miei dati, distruggerò i documenti e scapperò all’estero alla ricerca di nuove sedi. Nella speranza di far perdere le mie tracce. –

L’ex colonnello dei marine mastica amaro e prende la decisione di seguire il suo capo, abbandonando i suoi uomini, ma prima che possa fare una mossa i cinque guardiani irrompono nel complesso e lo bloccano. Contemporaneamente il passaggio da cui è fuggito Taskmaster esplode. Mentre il super skrull avvolge il soldato con le sue braccia elastiche, Drax si precipita sulle macerie, l’ostruzione del tunnel è troppo estesa perché anche uno come lui riesca a rimuoverla abbastanza in fretta. - Maledizione, ci è sfuggito. – E parte attraverso il soffitto nel tentativo di individuare il loro avversario dall’alto, quando uscirà dai tunnel segreti.

- Adam. Abbiamo appena terminato di ripristinare i computer. Se avete finito di divertirti in queste questioncine, tornate, c’è una faccenda urgente. Qualcuno si è introdotto nei computer spenti ed ha lasciato un messaggio. Credo che tu lo conosca. –

- Si, qui abbiamo finito. Sento già arrivare i militari che abbiamo avvertito anonimamente. Apro subito una Porta. –

Detto ciò i cinque guardiani si dirigono verso la parete e, apparentemente, l’attraversano. -

 

Luna. Base della Guardia.

- Trasferimento fondi completato. Questo farà più male della perdita della base. Questi computer sono stupendi, riescono a contrastare il mio virus transmodico. –

I cinque guardiani attraversano la porta.

Warlock non perde tempo. – Cos’è successo. –

- Guarda tu stesso. – Dragoluna pigia alcuni tasti e sullo schermo principale compare un breve messaggio. –

- Warlock, ho bisogno di te. – e delle coordinate.

- La parte opposta dell’orbita della Terra. La Controterra. Cos’ha combinato ancora l’Alto Evoluzionario? –

- Non lo so, Gamora, ma visto che ha riacquistato la sua divinità non voglio immaginare di che cosa può aver bisogno, da noi. Credo che dovremmo abbandonare i nostri divertimenti terrestri, per il momento. Dovremo prendere la tua nave, Heather. –

- Ti odio. –

- Noi abbiamo quella questione da sistemare sulla Terra, ma vi raggiungeremo al più presto. -

- Va bene, Gamora. Tanto il vostro sarà un impegno breve. –

 

Terra. New York. Davanti al Palazzo dell’ONU

Pip e Gamora appaiono nel piazzale e si dirigono con calma verso l’ingresso.

Le guardie sono visibilmente nervose e osservano minacciose i due che si avvicinano alla portineria.

- Mi scusi, dove possiamo trovare l’ufficio informazioni? Vorremmo fare domanda di immigrazione sul pianeta, visto che ci troviamo spesso a lavorare qui. –

- Ma… non credo che l’ONU sia attrezzato per queste cose. –

- È la cosa più simile a un governo mondiale che avete, qualcosa dovrà pur fare, non penserà mica solo ai rifugiati? Ci faccia il piacere, scopra cosa dobbiamo fare. –

L’impiegato, sempre più dubbioso, solleva la cornetta e riassume velocemente il problema. Dopo essere stato reindirizzato più volte, finalmente posa il telefono soddisfatto.

Chiama con un gesto uno dei militari a guardia del palazzo. Questi si avvicina. – Per favore, scorti questi due … signori al sesto piano, stanza 616. –

 

Orbita terrestre. Dall’altra parte del Sistema Solare.

La nave personale di Dragoluna si avvicina velocemente. Arrivata presso le coordinate lasciate dall’Alto Evoluzionario si ferma.

- Qui non c’è nulla. –

-Nulla che puoi rilevare coi nostri strumenti, Desmund, ma era così anche la prima volta che ci sono stato.

Immagina che una creatura dai poteri semidivini voglia un po’ di privacy per se e il suo mondo personale. Ed ora immagina che tecnologia sarebbe necessaria per rilevare la sua azione. –

- Ma la Controterra è stata portata via dagli agenti degli Arcani, Adam, ho combattuto io contro di essi, assieme ad altri, prima che l’Alto Evoluzionario acconsentisse a che la portassero via. Ed a quello che ha raccontato lui, è stata distrutta. –

- Ciò non di meno le coordinate che ci ha inviato sono quelle della Controterra. O meglio, da quel che sappiamo, sono quelle del luogo in cui quel mondo si trovava.

In quel momento una figura bianca e porpora si materializza al centro del ponte della nave.

- Ho riassunto questa forma così da poter comunicare da pari a pari. Ho bisogno, malgrado ora il mio potere travalichi le mie più rosee aspettative, del vostro aiuto. Ho intenzione di salvare dalla distruzione la popolazione della vecchia Controterra. –

- Dragoluna, chiama Pip e Gamora. Qui abbiamo un problema molto maggiore di quanto ci aspettassimo. -

 

Terra. Un’isoletta del Pacifico.

Tra gli alberi un buon osservatore, se vi fosse qualcuno sull’isola, noterebbe delle costruzioni, che la vernice e reti tra le fronde cercano di mimetizzare. Sull’isola, ignorato da tutti, si trova uno dei più importanti sistemi di smistamento delle informazioni della rete di spionaggio totale conosciuta come Echelon.

Il sistema, completamente automatizzato, è sorvegliato da guardiani robotici e allarmi dislocati lungo tutto il territorio dell’isola.

Prima che gli allarmi possano scattare una massa velocissima, nera, di forma apparentemente umanoide precipita sul complesso a velocità enorme. L’impatto viene registrato dai sismografi lungo entrambe le coste del Pacifico. Malgrado ciò l’essere si rialza, la maschera nera, solcata dai cerchi concentrici bianchi, si muove ad osservare la distruzione. Dalle sue mani partono potenti raffiche energetiche. Poi si alza in volo, lasciando dietro di se soltanto macerie e un’enorme uno fumante inciso nel terreno.

 

Seguimos en combate

 

Note: c’è poco da aggiungere. Alcune scene sono un tributo, servono inoltre a dare un riferimento noto per le azioni della Guardia. In questo numero il tributo va a Busiek, Goscinny e Veich. Ho detto anche troppo.

L’episodio è nettamente più breve del solito, poiché sto ridistribuendo i tempi di scrittura su otto serie.

Per commenti l’indirizzo all’inizio dell’episodio, il forum o, per chi c’è dentro la lista.

 

A presto